EX LIBRIS

Il collezionismo di ex libris è molto diverso da ogni altra forma di collezionismo. Infatti solo in quello è possibile vedere lo stretto rapporto che unisce il committente all'artista, al punto che riesce difficile dare una priorità d'importanza all'uno o all'altro.

Certo, se non esistesse l'artista non potrebbe esistere l'ex libris, ma se non ci fosse il collezionista non esisterebbe non solo chi commissiona ex libris, ma soprattutto chi stimola e "pungola" i vari artisti a dedicarsi ad una forma d'arte che è difficile e poco remunerativa.

Sono quindi i grandi collezionisti che hanno dato, danno e continueranno a dare vitalità all'ex libris.

Ci riferiamo non tanto a chi considera questa forma del collezionare qualche cosa di essenzialmente quantitativo, ma a chi collezionando compie una opera di "scrematura" e poi di identificazione e di catalogazione, sempre utilizzando canoni che sono alla base di ogni operazione artistica. Certamente può accadere che un ex libris sia importante perchè è raro, cioè tirato in poche copie, oppure perchè è appartenuto ad un uomo politico famoso o ad un genio letterario, ma il parametro di valutazione nella stragrande maggioranza dei casi sarà (ben diversamente dai francobolli ad esempio) non la rarità, ma il pregio artistico.

I metodi di acquisizione degli ex libris sono fondalmentamente due:

la ricerca capillare in mercatini, librerie antiquarie, cataloghi d'asta oppure lo scambio con altri collezionisti.

Come si giudica e si valuta un ex libris antico? Quel che conta sono la bellezza, le qualità grafiche, ma soprattutto si cerca il documento interessante, il personaggio storico titolare di ex libris; a parte Dùrer e pochi altri, gli autori sono anonimi.

I pezzi del Cinque e Seicento sono rarissimi, dal Settecento in poi la ricerca è più agevole. Fra gli autori che ricevono alte quotazioni: Luigi Bartolini, Alberto Martini, Michel Fingesten, Umberto Boccioni, Luigi Veronesi, Campigli, Bramanti, Bruno da Osimo.